Mi consolo pensando che anche Muhammad Alì perse il suo ultimo incontro. È con questo spirito che lascia l’atletica, e le piste che ha letteralmente incendiato, l’uomo più veloce al mondo. Con l’ultima giornata dei mondiali di Londra 2017 si chiude anche la carriera di Usain Bolt che sabato ha subito la peggiore sconfitta: finire la 4×100 in ginocchio a causa infortunio. Il superuomo deve dunque mettere una pietra sopra al sogno di andare in pensione con la ventesima medaglia d’oro.
Oro nel salto in alto maschile per il qatariota Mutaz Essa Barshim che vola a 2,35 metri. Argento per il russo Danil Lysenko (2,32), in gara senza bandiera e bronzo per il siriano Majd Eddin Ghazal (2,29).
A salire sul gradino più alto del podio per la gara conclusiva de Mondiali sono stati gli atleti di Trinidad Tobago in una 4×400 chiusa in 2’58“12 davanti agli Stati Uniti (2’58“61) e alla Gran Bretagna (2’59“00).
Tutta stelle e strisce invece la staffetta femminile 4×400 con la migliore prestazione mondiale stagionale in 3’19“02, davanti a Gran Bretagna (3’25“0) e Polonia (3’25“41). Una gara in cui la Giamaica ha sofferto per il secondo giorno consecutivo con la brutta caduta di Anneisha McLaughlin-Whilby.
In pista per vincere ancora un titolo sugli 800 la sudafricana Caster Semenya, che si è imposta correndo in 1’55’‘16: oro e polemiche, mentre il dibattito sul vantaggio di cui godrebbero le androgine continua.
Il medagliere finale non lascia scampo all’Italia che soltanto grazie ad Antonella Palmisano, bronzo nella 20 km di marcia, incassa in extremis la prima medaglia.