Tenere alta la pressione su Pyongyang e applicare le sanzioni votate dall’Onu. In un’ora di conversazione telefonica, il vicepresidente sudcoreano Moon Jae-in e il capo della Casa Bianca Donald Trump hanno discusso di come neutralizzare le minacce nucleari del regime di Kin Jon Un. Americani, cinesi e sudcoreani hanno intensificato gli scambi nel corso di un summit sulla sicurezza a Manila .
StateDept : #UNSC adopted U.S.-drafted resolution imposing strongest sanctions ever in response to #DPRK ballistic… https://t.co/AekR3uUL3s— Rex Tillerson (@Secy_State_US) August 6, 2017
La riapertura del dialogo resta la prima opzione. “Non stiamo parlando di dare una scadenza di giorni o settimane – ha detto il segretario di stato americano, Rex Tillerson – E’ lo spirito dei colloqui, la Corea del Nord può dimostrare di essere pronta a sedersi attorno a un tavolo con un atteggiamento costruttivo sospendendo i test missilistici. Quindi non è come dire: vi diamo 30 giorni e siamo pronti a parlare. Non è così semplice”
Sul tavolo negoziale potrebbe pesare la posizione della Cina, che, sabato, ha sostenuto le sanzioni votate dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e, domenica, ha invitato Pyongyang a prendere una “decisione intelligente”. La risposta, però, non è stata incoraggiante: “nessuno negoziato sul nucleare finché l’ONU manterrà un atteggiamento ostile contro di la Corea del Nord”.