Due anni di prigione. Questa la condanna inflitta dalla Corte d’appello di Atene ad Andreas Georgiou. L’uomo, che abita negli Stati Uniti, da anni vive una vicenda che ha del paradosso: chiamato a salvare l’ufficio statistico greco scoprì la più grande frode contabile della storia e nel 2010 svelò al mondo le reali dimensioni del deficit del suo Paese.
Da allora Atene lo perseguita. L’economista è stato accusato di aver creato danni pari a 170 miliardi di euro alla Grecia. Inutili le otto assoluzioni finora ricevute
Perplessità per la sentenza è stata espressa dalla portavoce della Commissione europea Annika Breidthard: “Prendiamo atto della condanna di oggi, ma notiamo che non è in linea con sentenze precedenti. Capiamo che la sentenza odierna è aperta a ricorsi per motivi legali davanti alla Corte Suprema Greca. Abbiamo fiducia nella precisione e affidabilità dei dati Elstat nel periodo 2010-2015”.
La condanna è arrivata proprio perché nel 2010 Georgiou inviò all’agenzia europea Eurostat i dati fiscali relativi all’anno precedente. La sua colpa è di aver rivelato il default greco, mentre in molti, forse, avrebbero preferito che le cifre restassero un segreto.