Scendono in strada a Lima in Perù i minatori convocati dai sindacati di categoria. Il paese è fra i maggiori produttori mondiali di rame e argento. È da mercoledì che i lavoratori, contrari alla riforma del mercato del lavoro proposta dal governo hanno incrociato le braccia.
Le proteste non sono state pacifiche visto che il corteo ha cercato di raggiungere il palazzo del governo per poi essere disperse dalle forze dell’ordine con il lancio di lacrimogeni.
Così un leader sindacale: “Si tratta di diritti che ci siamo guadagnati e adesso ce li vogliono togliere nello spazio di una notte”.
I lavoratori protestano perché la riforma renderebbe più facili i licenziamenti e aumenterebbe le trattenute in busca paga per pagare soprattutto l’assicurazione medica, oltre a limitare drasticamente i periodi di pausa. La confindustria peruviana non ha detto quale sia stata la ricaduta dello sciopero sulla produzione. Anche gli insegnanti potrebbero prossimamente protestare.