Su richiesta del Kuwait, i Paesi arabo sunniti, Arabia Saudita in testa, hanno concesso al Qatar altre 48 ore di tempo per adempiere alla lista delle loro 13 richieste.
Un ultimatum che doveva scadere questa domenica ma che la dinastia al-Thani, alla guida del più piccolo Paese del Golfo Persico, si era già detta non disponibile a rispettare, considerandole richieste fatte per non poter essere adempiute. Nella grave crisi scoppiata un mese fa, il Kuwait sta svolgendo un ruolo di mediazione.
Khalid bin Mohammed al-Thani, Ministro della Difesa del Qatar: “Il Qatar non è un Paese che si lasci facilmente dettar regole da altri. Siamo pronti a difendere il nostro Paese. Spero che non si arriverà ad un livello tale per cui si prefiguri un intervento militare. Ma restiamo sempre pronti. Siamo qui per difendere il nostro Paese”.
Arabia Saudita, Emirati, Egitto e Bahrein accusano il Qatar di sostenere il terrorismo islamico. Tra le richieste formulate quella di chiudere la televisione panaraba Al-Jazeera e un’importante base militare turca presente nel Paese. I Ministri degli Esteri di Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein si riuniranno mercoledì al Cairo per discutere della crisi in corso, secondo quanto annunciato dall’Egitto.
Il nano #Qatar sta resistendo al gigante saudita. Dal 5 giugno embargo, Minacce, ricatti. Come il Qatar a resiste?https://t.co/KaquoowsP3 pic.twitter.com/NhKDuNxxFe— Ennio Remondino (@EnnioRemondino) 29 giugno 2017