Nuova giornata di tensione in Venezuela, dove l'opposizione prosegue la sua protesta contro il presidente Nicolas Maduro. Migliaia di persone hanno partecipato alla marcia in Difesa del Popolo a Caracas, organizzata per chiedere la destituzione del Tribunale supremo e la convocazione di elezioni immediate. Intanto, altre due persone sono state uccise nel Paese e numerose sono rimaste ferite. Il bilancio delle proteste nel Paese, sull'orlo della guerra civile, è salito così a 28 morti in tre settimane. Le manifestazioni di ieri nella capitale Caracas sono sfociate in violenze e la Guardia nazionale ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Le autorità di Caracas hanno annunciato la chiusura di almeno 11 stazioni della metropolitana della Capitale. Nel frattempo, l'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) ha convocato un vertice straordinario di ministri degli Esteri sulla situazione in Venezuela, decisione alla quale ha fatto seguito l'annuncio di Caracas del suo ritiro da questo organismo regionale. Amnesty international ha chiesto al governo di fermare la persecuzione e le detenzioni arbitrarie degli esponenti di opposizione. Numerosi attivisti per i diritti umani hanno riferito che oltre 1.300 persone sono state arrestate e più di 700 sono ancora detenute dall'inizio della nuova ondata di proteste il 4 aprile scorso.