All’indomani della vittoria del si al referendum costituzionale, il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato il rinnovo per 3 mesi dello stato d’emergenza in vigore da 9 mesi. La misura è stata votata dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale e avallata dal Consiglio dei Ministri. Lo stato di emergenza era stato instaurato dopo il fallito golpe del 15 luglio scorso.
Intanto l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) ha definito il referendum “non all’altezza degli standard del Consiglio d’Europa”. Un giudizio che il “super-Presidente” ha così commentato:
“C‘è un’organizzazione che si chiama Osce, ora stanno preparando un rapporto per conto loro. Le elezioni in Turchia sono state così e così. Sarebbe meglio che stessero al proprio posto” è stata l’affermazione del Capo dello Stato durante un comizio ad Ankara.
Il giudizio dell’Osce si aggiunge alle proteste dei kemalisti dell’CHP, principale partito d’opposizione, che sin dall’annuncio dei risultati hanno denunciato oltre 2 milioni di schede irregolari conteggiate. Cifra che supera i 3 milioni secondo i filocurdi dell’HDP. Entrambe i partiti presenteranno la richiesta di un riconteggio dei voti.
“Unlevel playing field” in #TurkeyReferendum: preliminary conclusions by international observers https://t.co/R2F0g4m4Zw #Turkey pic.twitter.com/nWn78fm0Gq— OSCE/ODIHR (@osce_odihr) 17 aprile 2017