http://www.pupia.tv - Grantorto (Padova) - Nell’ottobre dell’anno scorso i militari della compagnia della Guardia di Finanza di Cittadella, durante un servizio di controllo del territorio, avevano sequestrato a Grantorto un fondo di circa 5mila metri quadrati adiacente gli argini del fiume Brenta, rientrante nella “Rete Natura 2000” come sito di Importanza Comunitaria e Zona di protezione Speciale, adibito di fatto a discarica abusiva.
Sull’area erano stati abbandonati in maniera incontrollata rifiuti, molti dei quali di natura pericolosa, per circa 60 tonnellate, tra cui spezzoni di fibrocemento-amianto, copertoni di automezzi, mezzi per movimento terra e scavo, cisterne per emulsioni bituminose, imballaggi di plastica e metallo, batterie di autoveicoli, fusti contenenti bitume e residui olio combustibile, per lo più riconducibili ad un S.r.l. ormai cessata, già operante nel settore delle manutenzioni stradali.
Durante le operazioni i finanzieri avevano anche rinvenuto, all’interno di un fabbricato fatiscente già adibito a civile abitazione, un manufatto in marmo recante iscrizioni in latino datato “MDCCLXXIX” (1779). I successivi approfondimenti hanno confermato l’autenticità del reperto e la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Venezia lo ha inserito tra i beni aventi “valore storico documentario”.
Nel testo dell’iscrizione è menzionato Paolo Antonio Crotta, appartenente ad una famiglia del patriziato veneziano, che fu eletto Provveditore Straordinario di Rovigo con Ducale del 13 maggio 1774 essendo stato Podestà e Capitanio di Rovigo dal 1768 al 1770.
A seguito dell’autorizzazione concessa dalla Procura della Repubblica di Padova, tramite il sostituto procuratore Benedetto Roberti, titolare del procedimento penale originato dalla scoperta della discarica abusiva, il manufatto è stato affidato ufficialmente dalle Fiamme Gialle al Comune di Grantorto, luogo di ritrovamento, per la successiva esposizione all’interno di appositi spazi museali comunali curati dall’Associazione “Gruppo Archeo Medio Brenta”. (12.04.17)