Berlino approva legge che annulla condanne per omosessualità

2017-03-22 6

Ci sono voluti decenni ma alla fine giustizia è stata fatta per tutti quei 50mila uomini condannati per omosessualità in base a una legge di epoca nazista rimasta in vigore anche dopo la guerra.

In tutto sono circa cinquemila i condannati ancora in vita. Come il Signore Schmidt che ci racconta la sua storia. Fu prelevato dalla polizia a 17 anni mentre era in casa con la madre. “Hanno iniziato a scattare foto, a prendere impronte digitali, mi hanno trattato come un criminale. Avevano un comportamento ostile, come dire sei un depravato.”

#homosexuals, sentenced according to former paragraph #175 of #Germany’s #criminal code , finally #rehabilitated ! #justicedone— Yiftach Fehige (@FehigeToronto) 22 marzo 2017

Emanate per la prima volta nel 1871, le rigorose disposizioni del Paragrafo 175 sono state inasprite dai nazisti nel ’35, prevedendo pene fino a 10 anni di lavori forzati. La norma fu modificata e abrogata dai governi del dopoguerra in Germania dell’est e dell’Ovest nel ’68 e nel ’94.

Ora la nuova legge approvata dal governo di Angela Merkel segna un trionfo degli attivisti dopo anni di lotta per discolpare gli omosessuali costretti a vivere con la fedina penale sporca. “Anche se non saremo mai in grado di compensare le ingiustizie, vogliamo dare un segnale chiaro che lo stato di diritto è in grado di correggere i propri errori, perché non è mai troppo tardi per fare giustizia”, ha spiegato il ministro della Giustizia tedesco. Una normativa importante e dovuta che tuttavia non potrà mai cancellare gli orrori del passato.

Merkel & Germany make amends for anti-gay Paragraph 175 https://t.co/gI5hNEB5kN— Robert Heikkila (@newsouth418) 22 marzo 2017