Più materiali e apparecchiature e ricorso a nuove tecnologie per l’esercito: sono le promesse di Donald Trump ai suoi militari, promesse rese più credibili dai risparmi ottenuti con Boeing e Lockheed Martin.
È la prima visita a Tampa Bay, al CentCom, da Presidente e quindi capo delle Forze Armate statunitensi, ed è stato accolto da un’ovazione.
“Proteggere gli Stati Uniti è il compito più importante che abbiamo”, ha ricordato, per poi spiegarsi sull’Alleanza Atlantica:
“Gli Stati Uniti sono dalla parte di chi difende la libertà, li sosteniamo ogni ora, ogni giorno, adesso e sempre. Questo significa anche che gli alleati pagano una quota giusta per loro ma molto ingiusta per noi. Noi siamo fortemente a favore della NATO. Chiediamo solo che tutti i suoi membri paghino pienamente i loro contributi all’Alleanza, cosa che molti di loro non fanno”.
Non è chiaro se Trump si riferisca al contributo diretto o indiretto dei Paesi membri, o ai bilanci militari, capitolo nel quale effettivamente gli Stati Uniti hanno una spesa – ma anche un export – enormemente superiore a tutti gli Alleati. Ma anche il contributo diretto al funzionamento della NATO è pagato da Washington per oltre il 20%, mentre Parigi e Londra, per esempio, contribuiscono per circa la metà rispetto agli States.
Ecco (in inglese) la distribuzione percentuale dei contributi diretti alla NATO?