Il ritiro da parte del governo rumeno del decreto cosiddetto salva-corrotti non solo non pone fine alle manifestazioni oceaniche a Bucarest, ma rilancia il movimento per una politica più trasparente e spinge la piazza a chiedere le dimissioni del governo. Una richiesta alla quale il Premier socialdemocratico Sorin Grindeanu ha già dato risposta: non mi dimetterò per soddisfare la piazza ha detto ieri.
“Non si tratta semplicemente di un decreto, è il modo di fare la politica” spiega ai microfoni di euronews un manifestante. “Sinceramente, siamo stufi della stessa vecchia minestra. Siamo qui non solo per cambiare questo governo, qui si tratta dei cittadini, di tutti i rumeni, non di un piccolo gruppo di persone che fanno le leggi a proprio beneficio”.
“Cercano di eviatere la condanna” afferma un altro manifestante. “Secondo me è di questo che si tratta perchè non vogliono parlare alla gente. Non vogliono il dialogo”.
L’esecutivo ha fatto marcia indietro su un decreto che avrebbe depenalizzato i reati di corruzione (quelli riguardanti somme inferiori ai 44.000 €) dopo una decina di giorni di proteste in tutto il Paese. Nonostante la decisione, in piazza a Bucarest sono scesi domenica oltre 200.000 manifestanti.