I Rohingyas salutano il rapporto dell’Onu che riconosce le atrocità di cui è vittima questa minoranza musulmana in Myanmar. Il rapporto ipotizza un’operazione di pulizia etnica contro i Rohingya, con diverse centinaia di morti in meno di quattro mesi. Le Nazioni unite esortano il paese del Sud-est asiatico a cessare la politica di terrore. Il governo della ex Birmania ha promesso di condurre un’inchiesta.
Mohammad Younus , un rifugiato rohingya:
Dopo tanto tempo l’Onu conferma al mondo che siamo davvero perseguitati e dunque ringraziamo le Nazioni unite, speriamo che con il loro patrocinio le nostre preghiere verranno esaudite e i nostri problemi verrano risolti al più presto.
I Rohingya vivono nella regione birmana di Rakhin, molti sono scappati in Bangladesh. Paesi vicini, come la Malaysia, fanno pervenire aiuti, una nave è appena partita da Port Klang.
L’ultima campagna contro i Rohingya nasce dalle accuse di coinvolgimento negli attacchi ai posti di frontiera dell’ottobre scorso.