L’ultima fiammata di violenza non fa che esacerbare una crisi umanitaria già in corso da tempo nell’Ucraina orientale, secondo il Coordinamento delle Nazioni Unite per le questioni umanitarie.
Sono quasi quattro milioni le persone che hanno bisogno urgente di aiuti, e la situazione è particolarmente grave nella zona dei combattimenti:
“La nostra analisi delle necessità indica che più le persone vivono vicino alla linea di separazione delle zone sotto controllo governativo da quelle non governative, e più crescono i bisogni umanitari. In modo particolare per le persone anziane, per le donne e per i bambini, che rappresentano il 70% delle persone in stato di necessità”.
Nella zona di Avdiivka, dove infuriano i combattimenti in questi giorni, una tregua di qualche ora ha permesso all’agenzia delle Nazioni Unite di portare aiuti per 2.000 persone, ed è stato possibile anche procedere ad alcune riparazioni in una zona-cuscinetto.
“La zona di sicurezza che era stata colpita nel corso della notte è tornata a funzionare normalmente, ora le persone possono di nuovo trovare cibo e scaldarsi. A parte questo, le nostre unità in altre regioni hanno organizzato le forniture di aiuti umanitari per il villaggio di Avdiivka”, dice il coordinatore dei servizi d’emergenza ucraini.
Nella stessa zona ci sono anche gli osservatori dell’OSCE, che hanno denunciato quella che definiscono “una quantità incredibile” di violazioni della tregua da ambo le parti. Gli osservatori hanno anche rilevato la presenza di armi pesanti d’ogni tipo ad Avdiivka, Yasybuvata e Donetsk, armi che avrebbero dovuto essere da tempo rimosse dalla linea di separazione.