Alcune decine di migliaia di persone hanno preso parte a Washington all’annuale “marcia per la vita”, che coincide quest’anno con l’arrivo alla Casa Bianca di un Presidente non distante dalle opinioni degli anti-abortisti, tanto da aver deciso di bloccare i fondi federali alle ONG internazionali che si occupano di aborto.
A galvanizzare i manifestanti anche la probabile nomina alla Corte Suprema di un giudice conservatore, con ogni probabilità contrario all’interruzione di gravidanza.
E la presenza, per la prima volta in questo tipo di manifestazioni, del vice-Presidente:
“Oggi ci sono tre generazioni per il futuro. Grazie a tutti voi e alle migliaia che stanno con noi in marce come questa in tutta la Nazione, la vita sta tornando a vincere in America”.
Oltre a Mike Pence, che da governatore dell’Indiana aveva varato alcune leggi restrittive sull’aborto, ha preso la parola anche Kellyann Conway, stretta collaboratrice di Donald Trump.
Il corteo, che si è svolto una settimana dopo la “Marcia delle donne” contro Trump, si è snodato per circa due km lungo il Mall per poi dirigersi verso la Corte Suprema, una cui sentenza nel 1973 legalizzò l’aborto.