Il governo di Theresa May deve consultare il Parlamento prima di avviare ufficialmente il negoziato con Bruxelles per l’uscita dalla Unione Europea: è questo il verdetto finale della Corte Suprema britannica, ultima istanza di giudizio. La parola finale è stata scritta dagli undici membri chiamati nel mese di dicembre a riunirsi in via eccezionale a collegio completo.
Già in primo grado l’Alta Corte di Londra aveva stabilito la necessità dell’approvazione del Parlamento perché il Regno Unito possa attivare l’Articolo 50 del Trattato di Lisbona, la procedura di uscita dall’Unione Europea. Una sentenza che aveva dato ragione a un comitato di cittadini guidato dalla donna d’affari e attivista europeista Gina Miller che appunto chiedeva un voto parlamentare.
La sentenza era stata impugnata di fronte alla Corte Suprema dal governo May determinato ad attivare d’autorità l’articolo 50 entro marzo 2017 nel rispetto del voto referendario del 23 giugno. «Brexit è Brexit» per Theresa May che ha annunciato un divorzio “duro” da Bruxelles. Ora la decisione della Corte potrebbe avere ripercussioni politiche sia a Downing Street che a Westminster.