Al primo turno delle primarie del partito socialista francese Vince Benoît Hamon, il candidato del reddito di cittadinanza.
Socialista utopista, com‘è stato definito, soprattutto dai detrattori, ha
capeggiato la fronda contro la sua maggioranza di governo. E domenica prossima, al ballottaggio, se la vedrà proprio con l’uomo che ha incarnato il governo che Hamon contestava, l’ex primo ministro Manuel Valls, finito secondo.
Così Hamon: “Ho incontrato i francesi per tutta la campagna e mi sono convinto che è ora di finirla con le vecchie ricette, la vecchia politica e le vecchie soluzioni che non funzionano più”.
Non c‘è stato il temuto tracollo della sinistra con una partecipazione di quasi due milioni di votanti. Questo da un lato ha garantito legittimità alla consultazione, dall’altro, in vista del ballottaggio, mette in grande difficoltà Valls che paga i non esaltanti risultati della presidenza Hollande e del suo esecutivo.
E Valls decide di difendersi attaccando: “una nuova campagna inizia questa sera. È una scelta chiara fra una sconfitta certa e una vittoria possibile”.
I sondaggi però, dicono che i socialisti sono in difficoltà, minacciati dall’estrema sinistra di Melenchon e dall’oggetto misterioso Emmanuel Macron. E il secondo turno alle presidenziali di aprile-maggio non è comunque assicurato. Chiunque vinca queste primarie.