Cipro: l'intervista di Euronews al leader turco -cipriota Mustafa Akinci

2017-01-13 6

All’indomani dei colloqui di Ginevra, per raggiungere l’unificazione di Cipro, divisa in due Stati dal 1974, il leader turco-cipriota Mustafa Akinci, intervistato da Euronews traccia un bilancio dei passi avanti fatti nei negoziati.

Sertaç Aktan, Euronews:“Signor Akinci, come valuta la posizione della Grecia durante i colloqui e il fatto che hanno chiesto più tempo?. Crede che se i Ciprioti fossero stati gli unici a negoziare tra di loro sarebbe stato più facile e più veloce arrivare a delle soluzioni?”

Mustafa Akinci: “Il coinvolgimento della Grecia in questa fase è avvenuto lentamente. Possiamo dire che la Turchia è piu coinvolta,ormai da tempo. Forse sono sotto gli effetti delle conseguenze della crisi economica, o forse il fatto che i greco- ciprioti sono riconosciuti come uno stato ed una identità separate, questo rende le relazioni con la Grecia diverse da quelle nostre con la Turchia. La Grecia sembra meno coinvolta e la Turchia è piu aggiornata e partecipe. Alla fine quello che conta è che tutti gli stati che agiscono da garanti svolgano dei ruoli positivi. Lo si vede nelle dichiarazioni in cui si impegnano a trovare una soluzione per sostenere i nostri sforzi in questi colloqui. Dovremmo concentrarci sui risvolti positivi senza aspettarci scenari negativi dagli stati coinvolti in modo da essere in grado di eliminare possibili incomprensioni”.

Sertaç Aktan, Euronews:“lei si aspetta una nuova mappa da parte dei greco-ciprioti o ne preparete una nuova ?, la mappa diventerà un aspetto ricorrente in ogni colloquio da ora in avanti e so che lei ha un aneddoto a proposito dell’uso della mappa, vorrei sentirlo”

Mustafa Akinci:“allora nel momento in cui i Greci hanno fatto il loro ingresso nei colloqui, Anastasiadis aveva già in mano la lettera del rifiuto. Da quello che abbiamo saputo, ancora prima di vedere la nostra proposta di mappa, si era preparato per dire di no. Non ci aspettiamo quindi grossi cambiamenti sulla nostra mappa”

Sertaç Aktan, Euronews:“lei ha detto che la Gran Bretagna non è cosi soddisfatta del ruolo di Stato garante, prefersice piuttosto proteggere i suoi interessi a livello di basi militari. In che modo secondo lei la Gran Bretagna e l’Europa stanno contribuendo a trovare una soluzione?. Quanto positivo e costruttivo è davvero il loro ruolo nei negoziati?, quali sono le sue attese per il 18 gennaio?”

Mustafa Akinci:“la Gran Bretagna abbandonerebbe volentieri il proprio ruolo di garante , ma in nessuno modo le proprie basi militari. Il contributo è davvero minimo rispetto agli sforzi necessari. L’Europa non è diversa. I loro interessi arrivano dal fatto che i greco-ciprioti sono membri dell’Unione Europea. L’Ue è soltanto un osservatore e resterà tale. Le due parti davvero preoccupate sono quelle che vivono sull’isola”