Colosso sì, ma dai piedi d'argilla? Lo spettro della bolla terrorizza la Cina

2017-01-10 7

All’ombra dei grattacieli spuntati come funghi, la pioggia di stimoli con cui Pechino ha innaffiato la crescita ha concimato anche il terrore di una bolla speculativa. Consolidare le basi di un gigante dai piedi d’argilla, l’imperativo con cui il governo cinese si affaccia quindi al nuovo anno.

China vows to contain corporate debt levels as inflation heats up https://t.co/fssUV0FfZm— Reuters Business (@ReutersBiz) 10 janvier 2017

Su Twitter l’analisi dei colleghi di Reuters Business (in inglese)

Qui l’approfondimento di Reuters

A sollevare interrogativi è tra l’altro l’esplosione del debito delle aziende che, schizzato al 169% del PIL, rivoluziona l’agenda della Commissione sviluppo e riforme. “Si deve continuare a lavorare alla riduzione del debito – dice il suo responsabile Xu Shaoshi -. Questo è il nostro primo obiettivo. Il secondo, più nello specifico, è contenere al massimo ai livelli di oggi quello delle aziende operanti al di fuori del settore finanziario”.

Trascinati da acciaio e materiali di costruzione, i prezzi alla produzione erano schizzati a dicembre a un +5,5% su base annua. Con un 2017 che si annuncia al momento all’insegna della frenata, l’interrogativo è se Pechino accetterà di sacrificare i grandi numeri a una crescita più solida e ragionata.