Ottimizzare le infrastrutture disponibili per potenziare i marchi Jeep e Ram e rilocaliazzare la produzione di camion. Il miliardo di dollari che Fiat-Chrysler ha annunciato di voler investire negli impianti statunitensi di Michigan e Ohio, risponde alla fase due del piano di ristrutturazione annunciato nel 2016. Una coincidenza, quindi, ha sottolineato Marchionne dal Salone dell’auto di Detroit, che l’annuncio arrivi dopo le critiche di Donald Trump alle case automobilistiche che producono in Messico.
#FCA investe 1 miliardo negli Usa per disinnescare il rischio #Trump https://t.co/FuhTKejYh0 pic.twitter.com/SYZFp8TGWr— IlSole24ORE (@sole24ore) 9 janvier 2017
Su Twitter l’analisi dei colleghi del Sole 24Ore: “Marchionne gioca d’anticipo per evitare le critiche di Trump”
Trump su Twitter: “Grazie Fiat-Chrysler. L’annuncio, guarda caso, dopo la decisione di Ford…”
Su Twitter Donald Trump si era affrettato a suggerire un nesso tra l’annuncio di Fiat-Chrysler e la recente decisione di Ford di rinunciare a un nuovo impianto in Messico, investendo invece negli Stati Uniti. “Alla fine sta accadendo davvero – ha scritto il presidente eletto degli Stati Uniti -. Con questi investimenti saranno creati 2.000 posti di lavoro. Grazie Fiat-Chrysler”.
It's finally happening - Fiat Chrysler just announced plans to invest $1BILLION in Michigan and Ohio plants, adding 2000 jobs. This after...— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 9 janvier 2017
Ford said last week that it will expand in Michigan and U.S. instead of building a BILLION dollar plant in Mexico. Thank you Ford & Fiat C!— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 9 janvier 2017
Marchionne sui dazi minacciati da Trump: “Se troppo alti potremmo doverci ritirare dal Messico”
Interrogato in merito ai dazi che Trump ha a più riprese minacciato di introdurre per scoraggiare l’importazione di auto prodotte al di fuori degli Stati Uniti, Marchionne non ha poi escluso che Fiat-Chrysler sia costretta a piegarsi alla linea del presidente eletto. “Se fossero troppo alti – ha detto dal Salone dell’auto di Detroit – potremmo in effetti dover rinunciare ai nostri stabilimenti in Messico”.