Per la prima volta un’ammissione ufficiale. Funzionari russi intervistati dal New York Times sullo scandalo del doping di Stato hanno riconosciuto l’uso di sostanze illecite da parte degli atleti. Anna Antseliovich, direttrice dell’agenzia nazionale russa antidoping, ha definito lo scandalo una cospirazione istituzionale sottolineando, però, che Putin non c’entra. Antseliovich nega che Il Presidente russo abbia sponsorizzato e ordinato l’uso di sostanze illecite.
Quali sono allora le istituzioni dietro la cospirazione? Il New York Times cita un direttore di laboratorio che avrebbe truccato i campioni di urina e fornito sostanze dopanti agli atleti e un viceministro dello sport che avrebbe coperto tutto per anni. Lo scandalo del doping, secondo il recente rapporto WADA, ha coinvolto 1000 atleti russi di trenta discipline e sarebbe culminato con le olimpiadi invernali di Sochi. Mentre il CIO indaga massivamente, dalla Russia le prime ammissioni, forse per non rischiare di non poter piú ospitare i giochi.