Il ritorno a Mosca dell’ambasciatore Karlov non doveva farsi così: è arrivato in una bara a bordo del volo da Ankara, accompagnato dal Ministro degli Esteri turco, dalla moglie e dalla madre, e accolto dal Ministro russo.
Assassinato da un poliziotto turco, con nove colpi di pistola alla schiena, Andrei Karlov era ad Ankara da tre anni. La sua morte, secondo un quotidiano libanese, è stata rivendicata da un gruppo, Fateh al Sham, ex parte di Al Nusra, il gruppo qaedista siriano, mentre l’inchiesta in Turchia punta per il momento alla rete gulenista.
Il feretro verrà poi esposto al Ministero degli Esteri, prima della sepoltura nel fine settimana.
Al Cremlino il Presidente, Vladimir Putin, ha preso la parola in occasione di una ricorrenza per i servizi segreti, ai quali si è rivolto direttamente:
“Chiedo ai servizi di sicurezza di adottare misure supplementari in Russia e all’estero, per accrescere la sicurezza delle Missioni estere russe e del personale. Vi chiedo di incrementare la collaborazione con i servizi segreti di altri Paesi, attraverso i canali appropriati”.
I funerali dell’ambasciatore saranno celebrati dal patriarca ortodosso Kirill nella cattedrale di Mosca, ma non è stato ancora deciso se govedì o venerdì.