La democrazia è in pericolo, con questo monito Martin Schulz dice addio alla presidenza e al Parlamento europeo nel suo ultimo discorso mercoledì davanti all’assemblea degli eurodeputati a Strasburgo. Applaudito da molti e fischiato dagli euroscettici, il politico tedesco mette in guardia contro i populismi. “Questa democrazia transnazionale oggi è in grave pericolo – ha dichiarato senza mezzi termini – Ovunque nel continente si stanno facendo largo le persone che incitano alle divisioni ed i nazionalisti, gli stessi che ci mettono gli uni contro gli altri. Lotterò contro quest’odio con tutte le forze”
La decisione di Schulz di dedicarsi alla politica tedesca a partire da Gennaio apre la corsa alla presidenza del Parlamento europeo per le maggiori forze politiche. Il liberale belga Guy Verhofstadt sarebbe il compromesso perfetto per mantenere in vita la storica colazione tra sinistra e destra. Ma per Gianni Pittella,candidato social democratico, questa alleanza è ormai acqua passata. Al nostro corrispondente a Strasburgo Pittella ha espressamente detto che “È finita una fase politica, una fase nella quale c‘è stata una cooperazione tra noi, i socialisti, i popolari e i liberali, ma oggi dobbiamo spostarci più sull’ascolto e sulle risposte da dare ai cittadini più poveri. Oggi la grande questione prioritaria è la diseguaglianza, la povertà, la marginalalità e la sicurezza”
Di diverso avviso invece i popolari guidati dal candidato Antonio Tajani. Il loro gruppo è forte, ma comunque in cerca di un appoggio che Tajani stesso esclude possa provenire dai populisti. “Per noi l’accordo tradizionale è l’accordo con i socialisti, liberali e vedremo con i verdi. Sono questi i legami e l’alleanza tradizionale”, ha riferito.
Una profonda contraddizione caratterizza l’emiciclo quindi. Per scongiurare l’ascesa dei nazionalisti, i gruppi politici dovranno necessariamente trovare un accordo