Più di mille atleti russi di 30 discipline sono stati oggetto di un programma di doping di Stato.
È quanto spiega il rapporto della Wada, presentato oggi a Londra, dopo le anticipazioni sull’inchiesta emerse a luglio.
Mosca è accusata di aver tramato una vera “cospirazione istituzionale”,
con l’aiuto anche dei propri servizi segreti, per quattro anni, a partire dal 2011.
L’autore del rapporto, il professor Richard McLaren, incaricato dall’agenzia mondiale antidoping, ha dichiarato che un tale ricorso a sostanze dopanti non ha precedenti nella storia dello sport e ha evidenziaziato che “c‘è stato un insabbiamento a tutti i livelli istituzionali per favorire il conseguimento dei migliori risultati”.
Coinvolti 1115 atleti di sport invernali, estivi e paralimpici, tra cui almeno quattro medagliati di Soci 2014 e cinque di Londra 2012.
Tra le 30 discipline, non solo sport minori, ma anche il calcio.
A luglio, le prime informazioni in merito avevano portato all’estromissione della Russia dai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.