Secondo Mosca, nelle ultime 24 ore 8500 civili hanno potuto lasciare i quartieri est di Aleppo dopo la temporanea sospensione dei bombardamenti. Fra loro i minori sarebbero quasi 3mila. Queste immagini si riferiscono a Aghiour, una zona della città vecchia.
Due fratelli raccontano:
Vivevamo al primo piano di casa nostra. Quando abbiamo visto l’esercito abbiamo cercato di uscire, ma i ribelli non ce l’hanno permesso.
Il minore aggiunge:
Perché, dicevano, altrimenti ci saremmo uniti ai militari per ucciderli.
Il fratello più grande conclude:
Ci dicevano: i soldati vi ammazzeranno.
Questi civili sono stati accolti in un campo allestito dai russi, battezzato: Centro di riconciliazione .
Reciproche accuse di atrocità
Ma se i gruppi d’opposizione armata sono accusati di aver bloccato i civili per usarli come scudi umani o di aver ucciso chi cercava di fuggire, anche sulle forze armate lealiste si addensano sospetti di abusi. Secondo l’Onu centinaia di uomini fra i trenta e i cinquant’anni risulterebbero scomparsi. Da una decina di giorni non hanno più contattato le famiglie, dopo essere fuggiti dalle zone assediate in direzione di quelle controllate dal governo.