Brevi ma intense. Per Michel Barnier, negoziatore della Brexit per l’Unione europea, le trattative sull’ uscita del Regno Unito dureranno meno di diciotto mesi. Martedi, nella sua prima conferenza stampa, il politico francese ha affermato che l’Unione europea è pronta a concludere i negoziati. “L’accordo dovrà essere raggiunto ad ottobre 2018 – ha chiarito – per lasciare il tempo, 5 o 6 mesi, al Consiglio, al Parlamento europeo e al parlamento britannico di ratificare”.
I tempi sono serrati affinché il Regno Unito sia fuori dall’Unione Europea prima delle prossime elezioni europee, previste per il 2019. Che imbarazzo sarebbe altimenti per gli elettori di Sua Maestà e per gli europei. Ma finora tutto tace dal fronte britannico. Difficile e precoce dunque parlare di un periodo di transizione tra un prima e dopo Brexit, come ha insistito Barnier: “Finché non sappiamo quali sono le intenzioni e quello che il Regno Unito è pronto a domandare e ad accettare per questo partenariato, è difficile parlare di un periodo di transizione. Il periodo di transizione ha il fine di facilitare il cammino, se prepara la via per una relazione futura”.
Il primo ministro britannico Theresa May vorrebbe invocare l’articolo 50 entro Marzo. Proprio ieri il governo ha presentato ricorso contro la decisione dell’alta corte di Londra che attribuisce al parlamento il potere di pronunciarsi sull’Uscita del Regno Unito dall’Unione Europa. Il verdetto sarà noto a gennaio, ma se confermasse la decisione di primo grado potrebbe ritardare la tabella di marcia.