Con 75 voti a favore, cinque astensioni e nessun contrario il Senato della Colombia ha approvato il nuovo accordo di pace con le Farc firmato il 24 novembre. Ora, per il via definitivo, manca solo il passaggio alla Camera dei deputati.
Dopo il no referendario al primo testo, la nuova intesa tiene conto anche di alcune richieste dell’opposizione. Prevede, tra l’altro, il disarmo delle Forze armate rivoluzionarie colombiane e la loro trasformazione in partito politico. I guerriglieri dovranno raggrupparsi in alcune aree e riconsegnare le armi sotto il controllo dell’Onu. Il processo dovrebbe durare 150 giorni.
Accolte alcune richieste dell’opposizione
Fra le novità, rispetto all’accordo precedente, le Farc dovranno presentare una lista delle loro proprietà per compensare le vittime della guerriglia.
Resta però il principio dell’amnistia per chi si è macchiato di crimini non gravi e confessa. L’opposizione continua a parlare di impunità inaccettabile, attirando l’attenzione, tra l’altro, sul traffico di droga organizzato dai gruppi armati per autofinanziarsi.
Gbno y FARC pueden consolidar status de no violencia sin que Gbno atemorice con “guerra” para violar la Constitución y eludir la democracia— Álvaro Uribe Vélez (@AlvaroUribeVel) 29 novembre 2016
Secondo il leader dell’opposizione, l’ex presidente Alvaro Uribe, l’approvazione parlamentare, senza referendum, e in tempi così stretti, sarebbe una specie di colpo di stato contro i colombiani che hanno sofferto in questi quasi sessant’anni di guerra civile. Il bilancio totale è di almeno 260mila morti, 45mila dispersi e quasi 7 milioni di sfollati.