La metà di Aleppo est tenuta dai miliziani islamisti è stata ripresa dall’esercito di Assad, secondo quanto detto dalle autorità siriane e russe.
Per l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, piattaforma anti-regime, l’ operazione avrebbe provocato una quarantina di morti.
In quest’area erano rimasti intrappolati 90mila civili, che ora possono uscire e raccontano di una situazione insostenibile. Dice una donna :
Non c’erano più né cibo né medicine. Avevamo fame e volevamo andarcene.
I russi stanno distribuendo il necessario. Alexandr Devyatkin , vice capo del Centro russo di riconciliazione , dice:
Negli ultimi giorni l’esercito siriano ha compiuto dei progressi sostanziali. Più di 10 quartieri sono stati liberati. I soldati hanno aperto una breccia nelle difese dei miliziani. E attraverso questa breccia, i civili se ne sono potuti andare. Perché sfortunatamente ci sono ancora cecchini attivi.
Secondo alcune fonti russe e iraniane, il comando di un gruppo ribelle, simpatizzante di Al Nosra, organizzazione fedele ad Al Qaeda, a inizio mese avrebbe emanato una fatwa chiedendo l’equivalente di oltre 280 euro per ogni minore o anziano che volesse andarsene. Una cifra enorme per una popolazione da settimane assediata e sotto le bombe.
L’esercito siriano ha mostrato un video in cui si vedrebbe un deposito-laboratorio artigianale per la fabbricazione di armi convenzionali e chimiche scoperto nel quartiere di
Sakhour appena liberato.