Riallacciare le relazioni con Mosca ed abolire le sanzioni contro la Russia. Sono i pilastri del programma con il quale Rumen Radev, il candidato alle presidenziali in Bulgaria appoggiato dai socialisti, si è imposto al ballottaggio contro la rivale conservatrice. Con il 58% dei consensi Radev si è assicurato la successione al Capo dello Stato indipendente Rosen Plevneliev.
“Oggi la democrazia in Bulgaria ha vinto sull’apatia e la paura, nonostante il governo sventolasse lo spauracchio di un’apocalisse se avessimo vinto, avete votato per il cambiamento” ha detto il candidato del partito socialista Rumen Radev.
La prima ed immediata reazione politica alla vittoria di Radev sono state le dimissioni del Primo Ministro conservatore Boyjo Borisov, leader del partito di governo Gerb. Dimissioni che aveva effettivamente minacciato di rassegnare a più riprese durante la campagna elettorale.
Ora l’ipotesi all’orizzonte è quella di elezioni legislative anticipate. Radev, generale in congedo ed ex-Capo dell’aeronautica militare, non ha sinora messo in dubbio l’appartenenza della Bulgaria all’Unione Europea o alla Nato ma ha ripetuto che “l’eurofilia non deve trasformarsi in russofobia”.
Bulgaria e Moldavia al voto: exit poll, vincono i candidati filorussi https://t.co/dbOkuVfus5— la Repubblica (@repubblicait) November 13, 2016
#UPDATE Opposition socialist-backed general Rumen Radev wins Bulgaria presidential vote: exit polls https://t.co/E97JUmkM7c— AFP news agency (@AFP) 13 novembre 2016