L’avanzata dell’esercito iracheno verso Mosul viene rallentata dalla presenza dei civili usati come scudi umani dall’Isil.
I combattenti jihadisti sono stati messi in fuga dal villaggio di Bawiza e dall’antica città assira di Nimrud. Ora, i soldati iracheni attendono le notizie dal fronte aperto a sud di Mosul per lanciarsi all’attacco di Habda.
L’Isil in ritirata sta utilizzando kamikaze a bordo di autobombe, mine e mortai a lungo raggio per rallentare l’avanzata dell’esercito con l’obiettivo di provocare il maggior numero di vittime.
“Quando i soldati sono entrati in città siamo usciti dalle nostre abitazioni e i combattenti dell’Isil hanno iniziato a sparare sulle persone. Ci sono diversi feriti – racconta Ahmed Mohammed, un giovane abitante di Mosul – Uno dei miei vicini di casa è stato ucciso da un colpo alla stomaco. E questa bambina è rimasta ferito a una gamba”.
A Hammam al-Alil la popolazione riceve i primi aiuti dopo settimane di assedio. I jihadisti in fuga hanno trasferito con la forza 1.500 famiglie verso Mosul. Ma Human Rights Watch accusa anche le forze curde, sul fronte opposto, di aver distrutto le case di famiglie arabe, lasciando intatte quelle dei curdi.
L’esercito iracheno ha infine ripreso il controllo di Nimrud, conquistata due anni fa dai miliziani dello Stato Islamico. Il tempio di Nebu, risalente a 2800 anni fa, dedicato al dio mesopotamico della saggezza è stato raso al suolo.
Iraq, salva 70 persone dai cecchini dell'Isis grazie all'auto blindata: le immagini https://t.co/QImoGe0eXs— la Repubblica (@repubblicait) November 12, 2016
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