È stata una lunga e vana attesa nel quartier generale di Hillary Clinton. La candidata democratica si era espressa per l’ultima volta con un tweet prima che si potesse conoscere il risultato, poi più nulla: non si è presentata alla folla e non ha fatto pubblica ammissione della sconfitta né i tradizionali auguri di buon lavoro al vincitore, se non in una telefonata privata di cui ha poi dato conto Trump.
A parlare alla folla in attesa è stato il direttore della campagna elettorale dell’ex Segretaria di Stato, John Podesta, che si è limitato ad invitare tutti i presenti ad andare a casa.
“Voglio che tutti coloro che hanno sostenuto Hillary Clinton in tutto il paese sappiano che la loro voce è stata ascoltata e che il loro entusiasmo significa molto per lei. Siamo tutti orgogliosi di voi. E siamo tutti orgogliosi di lei. Ha fatto uno straordinario lavoro e non è ancora detta l’ultima parola”, ha poi aggiunto.
“Avremo di più da dire domani”, ha tra l’altro detto Podesta.
Da qui sono partite tutte le riflessioni possibili, le ipotesi secondo le quali i democratici avbrebbero chiesto il riconteggio dei voti, o denunciato particolari irregolarità, o qualche problema di salute di Hillary Clinton. Fino a quando si è saputo della sua telefonata a Trump. Alla fine, semplicemente, l’ipotesi più probabile: non se l‘è sentita di apparire subito davanti al suo pubblico.