Donald Trump promette di chiudere i libri di storia sui Clinton. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca sceglie New Hampshire, Michigan e Pennsylvania per la volata finale.
Uno Stato, quest’ultimo, che deve conquistare per ottenere la vittoria. E per evitare gaffe dell’ultimo minuto, il suo staff non gli permette di accedere all’account twitter.
“La prima cosa da fare: liberarci di Hillary – tuona il miliardario newyorkese – Questo sarebbe un buon primo passo. Questo è un buon primo passo”.
Il candidato repubblicano insiste fino all’ultimo comizio sui legami tra la grande finanza e la sua avversaria, definita “la lunga mano di Wall Street”.
“Hillary Clinton è la persona più corrotta che abbia mai aspirato alla presidenza degli Stati Uniti – attacca Trump – Lei viene protetta da un sistema completamente truccato che io denuncio da molto tempo. Un sistema totalmente truccato”.
Nell’ultimo incontro elettorale, il tycoon dà anche lezioni di stile: i comizi di Hillary Clinton “con le star della musica umiliano il processo politico”, dice.
“Oggi celebriamo il Giorno dell’Indipendenza – conclude Trump – Oggi la classe lavoratrice americana sta per ricambiare il colpo”.
Sulla strada verso la Casa Bianca, Trump deve scavalcare il “muro” dell’elettorato latino. In Florida, uno Stato chiave, l’affluenza degli ispanici è in aumento dell’87% rispetto al 2012.
Usa 2016, Trump: “E’ il nostro independence day, liberiamoci di Hillary” https://t.co/orfdlxuJKk— Repubblica Tv (@RepubblicaTv) November 8, 2016