Stop all’attività parlamentare: è questa la decisione presa in Turchia dall’Hdp dopo l’arresto venerdì di nove deputati. Il partito d’opposizione pro-curdo, il terzo per rappresentati eletti nell’assemblea nazionale, non parteciperà né alle commissioni, né ai lavori in aula ha spiegato il portavoce.
“Alla luce di questo attacco totale alla democrazia, abbiamo deciso di cessare di lavorare negli organi legislativi e di incontrare il nostro popolo di nuovo. Una decisione presa dopo discussioni sia all’interno del gruppo parlamentare che del comitato esecutivo centrale”, ha detto Ayhan Bilgen.
I nove arrestati, tra cui il leader dell’Hdp Selahattin Demirtas, sono stati portati in due carceri di massima sicurezza nel nord-ovest della Turchia. Ankara accusa il partito filocurdo di essere il braccio politico del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). 500 fascicoli di inchiesta sono aperti a carico di 53 deputati HDP, oltre 200 contengono accuse di terrorismo.
L’Unione europea ha espresso preoccupazione per gli arresti. Per Schulz, “mettono in discussione la sostenibilità delle relazioni tra Bruxelles e Ankara”.