Haiti, un mese dopo Matthew, è minacciata da una grande carestia. L’uragano ha colpito l’isola caraibica lo scorso 4 ottobre facendo, secondo la stima ufficiale, 546 vittime. Secondo il Programma Alimentare Mondiale, circa 1,4 milioni di Haitiani hanno bisogno di assistenza alimentare, il presidente lancia l’allarme:
“Secondo il Ministero dell’Agricoltura, dobbiamo iniziare la campagna invernale questo mese e dobbiamo destinare l’equivalente di 30 milioni di dollari per evitare una carestia a livello nazionale dopo l’assistenza umanitaria”, ha detto il presidente Jocelerme Privert.
L’agricoltura è stata distrutta, le attività ittiche sono paralizzate e i prodotti locali sui mercati scarseggiano. La rabbia cresce. A Les Cayes, terza città di Haiti, sono scoppiate violente proteste dopo l’uccisione di un giovane da parte della polizia. Gli agenti erano intervenuti per fermare i manifestanti che avevano tentato di salire a bordo di una nave carica di aiuti umanitari.
La peggiore catastrofe dal terremoto del 2010 ha fatto 175mila sfollati, diverse aree del sud-ovest di Haiti sono ancora inaccessibili.