Lo chiamano l’Obama curdo per le sue doti oratorie ed è uno dei principali oppositori del presidente turco Tayyip Erdogan. La polizia ha arrestato Selahattin Demirtas, leader del Partito Democratico dei Popoli, che difende i diritti della minoranza curda.
Stesso provvedimento è toccato alla co-leader del partito, Figen Yuksekdag, ed ad altri undici membri, due dei quali però si trovavano fuori dal paese.
Demirtas e la sua collega sono detenuti per aver rifiutato di essere interrogati nell’ambito di un’inchiesta anti-terrorismo legata al PKK.
Il Partito Democratico dei Popoli, con 59 deputati, è la terza forza nel parlamento turco e ha rappresentato negli ultimi anni una spina nel fianco dell’AKP di Erdogan, privato della maggioranza assoluta alle ultime legislative.
Demirtas era stato già indagato per incitazione alla violenza dopo aver sostenuto nell’ottobre del 2014 le manifestazioni di protesta per il mancato aiuto del governo turco ai curdi di Kobane minacciati dall’Isil. 35 persone erano morte nei disordini. Allora però il politico aveva potuto contare sull’immunità, che un voto parlamentare ha tolto a maggio di quest’anno.