Dopo la “giungla” di Calais, la polizia francese interviene anche a Parigi, dove è stato smantellato un accampamento di oltre duemila persone nella zona di Boulevard Stalingrad, nel nord della capitale francese. Un’operazione che è stata definita “di controllo amministrativo”, lasciando intendere che si sarebbe trattato di controlli d’identità, ma le ruspe sono entrate in azione subito per togliere tende e materassi dai marciapiedi:
“Stamattina è arrivata la polizia, pensavamo che venissero per darci un alloggio, portarci in un campo… Dove dormirà tutta questa gente? In questo periodo fa freddo, questa non è vita, ci trattano come animali”, dice un migrante afghano, mentre un volontario di un’associazione spiega:
“Quello che è successo è il risultato di una gestione, praticamente solo operazioni di polizia. Circondano i migranti e poi selezionano in base alla situazione amministrativa, ma a volte anche sulla base dell’aspetto”.
E anche a Calais, dove è stato completato lo smantellamento della “giungla”, l’anarchica baraccopoli in cui vivevano quasi diecimila persone, la situazione non è semplice: circa 1.500 minori non accompagnati attendono ancora di conoscere il proprio destino. Sono temporaneamente alloggiati in alcuni container.