Decine di migliaia di persone, donne, uomini e bambini, sono state catturate dall’Isil attorno a Mossul e portate in città come scudi umani per scoraggiare i bombardamenti sui jihadisti.
Mercoledì i miliziani del sedicente Stato islamico hanno ucciso 232 di questi ostaggi, tra cui 190 ex membri delle forze irachene e una quarantina di civili.
Lo denuncia l’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, attraverso la sua portavoce Ravina Shamandasani.
“La spregevole e codarda strategia dell’Isil – sottolinea Shamandasani – è di tentare di utilizzare la presenza di ostaggi civili per rendere certe aree immuni dalle operazioni militari, usando effettivamente decine di migliaia di donne, uomini e bambini come scudi umani. Molti di coloro che si sono rifiutati di obbedire sono stati uccisi immediatamente.”
Intanto le forze governative irachene rimangono alle prese con i jihadisti a decine di chilometri a sud di Mossul e non è quindi imminente il ricongiungimento con i Peshmerga curdi che attaccano da est e sarebbero a circa 12 chilometri dalla città.
La polizia federale di Baghdad ha circondato le località di Shura e Suruj, rispettivamente 35 e 40 chilometri a sud di Mossul, che al momento rimangono sotto il controllo dello Stato islamico.