La Francia evita la recessione, registrando una crescita fievole nel terzo trimestre secondo la prima stima pubblicata dall’Istituto Nazionale di Statistica.
Fra luglio e settembre il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2%, in particolare grazie ai servizi, dopo il ripiego dello 0,1% del secondo trimestre.
Lo stesso presidente François Hollande ha ammesso che “la crescita è ancora troppo debole” e il governo ha dovuto riconoscere che l’obiettivo dell’1,5% per quest’anno è ormai difficile da raggiungere. Ne sono convinti anche l’Ocse e l’FMI che hanno rivisto al ribasso le stime per il 2016.
Il sera plus difficile d’atteindre 1,5% de croissance. Mais cela ne pèse ni sur l’emploi ni sur nos objectifs de ⤵️ du déficit #RTLMatin— Michel Sapin (@MichelSapin) 28 octobre 2016
Il dato preoccupante resta quello sui consumi, in calo dello 0,5% sul trimestre. Frenano anche gli investimenti delle aziende. Mentre ritrova slancio l’export, anche se il suo aumento è nettamente inferiore a quello delle importazioni.