In Iraq la battaglia per riconquistare Mosul ha ripercussioni in tutta la regione. Migliaia di persone stanno scappando dai propri villaggi per salvarsi dagli scontri tra l’Isil e le forze curde peshmerga. Tra questi anche centinaia di abitanti del villaggio di Abu Jarboa, vicino a Bashiqa dove si trova una via considerata strategica per il rifornimento del sedicente Stato Islamico.
New #Mosul arrivals from Deraj + Chanchi villages told us they'd been trapped in their houses for 2 days https://t.co/GHyJoWXxPQ #MosulAid pic.twitter.com/6sUqUuhKe1— UN Refugee Agency (@Refugees) 25 octobre 2016
“Abbiamo lasciato il villaggio – racconta Abu Anhar, abitante di Abu Jarboa – Sono riuscito a scappare superando casa dopo casa. Fino a che abbiamo abbandonato il villaggio. Da noi la situazione era difficile, niente cibo. Non c’era acqua né elettricità. Una vita molto difficile”.
Dall’inizio dell’offensiva verso Mosul, ora sotto assedio, sono oltre diecimila le persone fuggite dalle proprie case. Circa tremila hanno trovato rifugio nel campo di al-Hol, nel nord est della Siria. Altre mille persone restano bloccate in una zona desertica, tra l’Iraq e la Siria, a Dashishah. In condizioni disperate.
“Qui stiamo morendo di fame – dice Gaafar al-Mansour, rifugiato iracheno – Ci sono bambini che stanno male, se non ci lasceranno entrare qui la gente comincerà a morire.
Se entro domani o dopodomani non avremo accesso al campo moriremo tutti. Abbiate pietà”.
Le Nazioni Unite stanno intanto cercando di allestire nuovi campi profughi. Si prevede che nei prossimi giorni, con l’intensificarsi degli scontri, continuerà l’esodo. Nei campi al confine con la Siria, potrebbero presto cercare rifugio fino a 100 mila persone.