Le forze di terra che sostengono Damasco (tra cui milizie libanesi, irachene e iraniane) mettono in guardia la Turchia: ogni avanzata verso le loro postazioni a nord e ad est di Aleppo sarà contrastata con decisione.
Ma Ankara dichiara che la sua offensiva continuerà,mentre l’esercito siriano sembra essersi scontrato direttamente con gli insorti sostenuti dalla Turchia. In un villaggio a pochi chilometri da Dabiq, due ribelli sono stati uccisi e cinque feriti.
Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, afferma: “Stiamo dialogando con Paesi come la Russia e l’Iran. Ma il solo scopo di questa operazione è ripulire l’area dall’Isil. Perciò andremo avanti finché Al-Bab non sarà stata riconquistata. Abbiamo bisogno di dichiarare quest’area zona sicura, in modo che le persone possano ritornarci, se vogliono. L’operazione deve continuare e continuerà.”
Intanto Mosca ribadisce di aver sospeso da oltre una settimana gli attacchi aerei nel raggio di 10 chilometri intorno ad Aleppo e annuncia che la moratoria è stata estesa a questo mercoledì, mentre fonti della difesa popolare locale denunciano che i quartieri dei ribelli sono stati colpiti anche negli ultimi giorni.