Un lunedì di scontri e violenze a Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, contro la missione di pace delle Nazioni Unite. La città è rimasta paralizzata per ore e ore dopo che un gruppo di manifestanti ha invitato i cittadini a non andare al lavoro in segno di protesta contro la presenza dei soldati Onu.
“Non sappiamo quale sia il ruolo di queste truppe. Anche se sono presenti non intervengono mai quando scoppiano delle rivolte. Lo abbiamo visto con i nostri occhi è una missione inutile ed è nel nostro interesse chiedere ai soldati delle Nazioni Unite di lasciare il paese”, fa notare un uomo.
I militari erano erano stati inviati per garantire la stabilità della Repubblica Centrafricana dopo che nel 2013 un colpo di stato aveva portato alla destituzione dell’allora presidente Francois Bozizé. L’elezione lo scorso marzo del presidente Faustin-Archange Touadera aveva ristabilito un clima di apparente ordine. Dopo alcuni mesi il Paese è ripiombato di nuovo in una spirale di violenze.
La missione di peacekeeping, che conta attualmente circa 10 mila unità, è stata più volte nell’occhio del ciclone per via di presunti casi abusi e violenze sessuali.