Spari, colpi d’artiglieria e forse anche bombardamenti sono immediatamente ripresi sulla linea del fronte di Aleppo Est, dove sono asserragliati gruppi ribelli insieme a migliaia di civili.
In tre giorni di tregua non è stata nemmeno avviata l’evacuazione dei feriti o dei civili, bloccati secondo Mosca dai ribelli. Questi ultimi accusano invece i russi di aver impedito l’arrivo degli aiuti umanitari.
A riferire dei nuovi scontri è l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, una ONG con sede a Londra ma una fitta rete di fonti sul campo.
A nord di Aleppo, i ribelli turcomanni appoggiati dai turchi si sono scontrati con un gruppo di ribelli vicini ad Al Qaida, ma Damasco ora denuncia anche l’ingresso di carri armati turchi sul territorio siriano.
Gli Stati Uniti intanto tornano a condannare l’appoggio russo al governo di Damasco, dopo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite secondo il quale l’esercito di Assad avrebbe usato armi chimiche almeno tre volte, l’ultima delle quali nel marzo 2015.