È arrivato a Londra il gruppo di 14 minori non accompagnati che hanno lasciato la Francia e l’accampamento illegale chiamato “la giungla”, nei pressi di Calais.
Gli adolescenti, tutti fra i 14 e i 17 anni, sono perlopiù originari di Eritrea e Afghanistan ed hanno dei familiari nel Regno Unito per questo sono stati accettati nel Paese sulla base del ricongiungimento familiare. Tutto il procedimento non dovrebbe durare più di tre giorni.
Una goccia nel mare visto che sono molte centinaia i minori. 178 sono stati identificati per avere relazioni familiari nel Regno Unito.
Leader religiosi, fra cui l’arcivescovo di Canterbury, primate della chiesa d’Inghilterra, hanno anche criticato il governo per il ritardo nel cercare soluzioni: “Oggi è certamente una buona giornata per questi bambini riuniti con le loro famiglie, ma a Calais ce ne sono ancora un migliaio che corrono terribili pericoli dopo il rischio di demolizione del campo entro una settimana”.
Lo scorso 10 ottobre il ministro degli interni francese Bernard Cazeneuve e la sua omologa britannica Amber Rudd, si sono accordati per velocizzare il processo di portare dei minori fuori dalla giungla di Calais verso il Regno Unito.
Ma non tutti gioiscono. Alcune organizzazioni hanno invece minacciato azioni legali per aver portato migranti illegali nel Paese.