È Catherine Deneuve la destinataria del Premio Lumière, giunto all’ottava edizione.
Il riconoscimento le è stato consegnato a Lione dal direttore della manifestazione, il regista Roman Polansky, uno dei primi con cui l’attrice lavorò negli anni Sessanta.
Deneuve, che mantiene il suo fascino a quasi 73 anni, non ha nascosto la sua emozione.
“Essere qui – ha detto – con tutte queste persone, questi amici, attori e registi, e vedere tutti questi spezzoni di film è una cosa piuttosto sconvolgente per me. Sono commossa e molto contenta di essere qui stasera.”
Deneuve è stata applaudita a lungo dai 2500 spettatori dell’anfiteatro del Centro Congressi di Lione. Tra loro anche sua figlia Chiara Mastroianni.
“Adoro Catherine” esclama l’attore francese Lambert Wilson. “È un modello. Lo è veramente. Per me è fonte d’ispirazione. Il premio è ben meritato.”
Ed è un premio che Deneuve ha dedicato, a sorpresa, agli agricoltori francesi, colpita dalle immagini del trittico “Profils paysans” di Raymond Depardon.
“Dopo Tarantino, Scorsese e Almodovar – osserva l’inviato di euronews Fred Ponsard – per la prima volta è una donna a ricevere il Premio Lumière. E non una donna qualsiasi, perché si tratta della grande Catherine Deneuve. A lei va questo premio, che è un pò l’equivalente del Nobel del cinema.”