Due persone sono morte in un attenato nelle vicinanze del Comando della polizia israeliana a Gerusalemme. L’assalitore, poi ucciso dalle forze di polizia, é un palestinese di 39 anni, che risiedeva nella parte est della città. L’uomo ha aperto il fuoco da un auto in corsa in tre punti, contro alcune persone che aspettavano ad una fermata del tram, un’automobilista ad un incrocio, ed infine contro gli agenti di polizia.
L’attentatore che militava nel Morabitun, un movimento di attivisti islamici, oggi sarebbe dovuto entrare in carcere per scontare una condanna a quattro mesi per incitazione alla lotta armata anti-israele. Il primo ministro Netanyahu, qualche giorno fa, aveva rivolto un appello agli israeliani, invitandoli a restare “in stato di massima allerta”.Hamas intanto fa sapere di felicitarsi per l’attacco che definisce “la reazione naturale ai crimini perpetrati da Israele”.