Rosetta si prepara allo show finale. La sonda dell’Esa scende sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, che ha inseguito per dieci anni attraverso il Sistema Solare. Nei due anni nei quali l’ha osservata da vicino, la sonda non ha mai superato la distanza minima di 20 chilometri. Rosetta si avvicinerà piano alla superficie, poi la gravità della cometa ne accelererà la caduta. Prima di schiantarsi invierà a Terra immagini e dati inediti fino a ora.
“Abbiamo deciso di terminare la missione adesso per poter usare la navicella al massimo delle sue capacità. Vorrei prendere come esempio una rock band degli anni Sessanta o Settanta: sappiamo che ci sono musicisti che fanno ancora tour ma non riescono a cantare più, i reumatismi impediscono loro di suonare bene gli strumenti, quindi quello che abbiamo voluto fare con questa rock star che è Rosetta è farla scendere quando è al massimo delle sue capacità”, ha spiegato lo scienziato dell’Esa Matt Taylor, Project Scientist della missione Rosetta.
How my #LivingWithAComet results indicate that #67P is an ancient leftover of Solar System formation: https://t.co/x2vI77cxH0 #CometLanding pic.twitter.com/D62zEqcPXu— ESA Rosetta Mission (@ESA_Rosetta) 29 settembre 2016
La sonda dell’Esa è riuscita anche a ritrovare il compagno di viaggio di Rosetta, il robottino Philae disperso da oltre un anno, incastrato in un crepaccio. Rosetta e Philae resteranno nella storia, protagonisti di una delle missioni spaziali più celebri degli ultimi decenni.
“Questa è la sala di controllo, da qui il team operativo dovrà dire addio a Rosetta. Scenderà probabilmente qualche lacrima, perché questa missione ha avuto un ruolo centrale nella vita delle persone, ma ci sarà anche molta soddisfazione, perché la scienza con Rosetta ha fatto passi in avanti senza precedenti”, commenta Jeremy Wilks, inviato di euronews a Darmstadt, in Germania.