“Turismo per tutti”. È questo il motto della giornata internazionale del turismo che si celebra questo martedì.
E fra i Paesi la cui bilancia dei pagamenti più dipende da questa voce c‘è l’Ungheria. Oltre il 10% del pil è prodotto dal turismo. Più di mezzo milione di persone lavorano in questo comparto.
Non ci sono cifre precise, ma è indubbio che la sia registrato un calo dei flussi turistici negli ultimi tempi, soprattutto dall’estero, probabilmente a causa della pressione migratoria sul piccolo Paese. L’immagine dell’Ungheria ne ha sofferto particolarmente. Ad ammetterlo una portavoce di un’organizzazione che monitora i flussi: “Nei primi sette mesi del 2016 Budapest è stata una destinazione molto ricercata. C‘è una leggera inversione dall’anno scorso, a causa delle tensioni geopolitiche”
Se però diminuiscono i turisti stranieri aumenta il movimento interno. Fra le destinazioni preferite dagli ungheresi la Turchia che però è stata un po’ accantonata a causa degli eventi come il fallito colpo di Stato. Gli ungheresi hanno quindi cominciato a preferire mete interne.
Il governo magiaro, per bocca di un suo portavoce, assicura che: “le forze di sicurezza sono state implementate così come il numero di agenti anche dell’antiterrorismo, l’esercito ungherese può essere dispiegato per combattere il terrorismo. Abbiamo fatto il necessario per rendere l’Ungheria un Paese sicuro”.
Turisti stranieri continuano ad essercene e in questo caso, più che i media generalisti, funziona il passaparola che ha attirato molte persone anche dal lontano oriente. Come questa ragazza, che si è fidata dei suggerimenti degli amici per preferire Budapest come destinazione: “Vengo da Taiwan e sono qui per viaggiare. Degli amici mi hanno detto quanto fosse bello questo posto e buono il cibo e così eccomi qui”.
Malgrado la crisi dunque, il turismo continua a tirare afferma la nostra corrispondente: “Quest’anno si registra un leggero cambiamento del profilo tipo del visitatore. Il numero di turisti stranieri aumenta lentamente, ma fra di loro la percentuale di asiatici è schizzata in alto. Parallelamente il numero di turisti interni che arriva a Budapest è cresciuto del 13%”.