Svizzera, tre referendum più uno: sì a poteri e trasparenza servizi e a limiti ai transfrontalieri

2016-09-26 2

Gli Svizzeri hanno votato con il governo, un po’ meno i ticinesi: tre referendum più uno, quello che non ha conseguenze dirette in concreto e che suscita più polemiche.
Il quesito approvato a livello federale è quello sui servizi segreti, e vale approvazione di una legge federale del 2015. In pratica, vengono dati più poteri ma imposti anche più controlli e una maggiore trasparenza.

Il Ministro della Difesa sottolinea i vantaggi della normativa:

“Questa nuova legge darà alla Svizzera mezzi moderni per rispondere alle minacce attuali contro la sicurezza del Paese: terrorismo, spionaggio, attacchi a infrastrutture sensibili, traffico di materiale nucleare, biologico o chimico”.

Respinti invece, come proposto dal governo, i quesiti per un aumento delle pensioni e per un’economia verde.
Nel Canton Ticino invece, e solo lì, si è tenuto un quarto referendum, detto anche “prima i nostri”, mentre ne è stato respinto un altro contro il “dumping salariale”, la cui responsabilità viene attrribuita in gran parte ai frontalieri.
Quello approvato, “prima i nostri”, non ha in realtà conseguenze dirette se non nella polemica transfrontaliera. Il testo approvato chiede una modifica della Costituzione elvetica per dare precedenza ai lavoratori ticinesi, e difficilmente si arriverà davvero alla riforma.