A centinaia gli abitanti di Charlotte, nel South Carolina, hanno sfidato il coprifuoco imposto dalle autorità dopo l’uccisione dell’afroamericano Keith Scott.
Gli agenti in tenuta antisommossa hanno impiegato i gas lacrimogeni per diperdere i manifestanti, che si erano raccolti in forma del tutto pacifica.
Tra gli abitanti del posto resta alta la paura, come emerge da queste testimonianze:
“Ho un fratello e sento che è mio dovere proteggerlo. D’altra parte lui mi cerca, e questo basta a spiegare quello che faccio.Se me lo portassero via resterei da sola, senza più niente”.
“Cercheremo di lavorare insieme agli altri pastori, per convincere la gente a restare nella legalità, come fatto finora. Non dobbiamo rovinare questo risultato. Sono orgoglioso dei giovani di Charlotte che si sono mobilitati in modo molto corretto, senza cedere alla violenza, come i media vorrebbero che accadesse. E spero che tutto continui così”.
Le proteste erano scoppiate martedi scorso, dopo che un agente ha ucciso a colpi di arma da fuoco un afroamericano di 43 anni. La vittima si trovava nel parchegio di un condominio, ed era in attesa del figlio, all’uscita della scuola.