CLAUDIA PINELLI (FIGLIA DI GIUSEPPE PINELLI, ASSASSINATO DALLO STATO ITALIANO NEL DICEMBRE DEL 1969).
DIFENDI LA COSTITUZIONE! AL REFERENDUM VOTA NO!
Domenica 18 settembre 2016, presso il circolo ARCI “A.Grossoni” in via Assietta 32, nel quartiere di Affori nel Municipio 9 di Milano, manifestazione con interventi di Piero Scaramucci (Radio Popolare di Milano), Felice Besostri (avvocato), Lidia Campagnano (giornalista), Michele Michelino (CIP, Centro di Iniziativa Proletaria “Tagarelli” di Sesto S.Giovanni, Milano), Giuseppe Palma (avvocato), Moni Ovadia (artista) con al seguito la Banda Musicale degli Ottoni, Roberto Cenati (ANPI, Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Milano) e Claudia Pinelli (figlia di Giuseppe Pinelli, assassinato dallo stato italiano nel dicembre del 1969).
Tra i presenti anche Daniele Biacchessi e Silvia Pinelli.
La serata è poi proseguita con l’esibizione di alcuni gruppi musicali tra cui “Suoni e l’ANPI” (gruppo corale).
Evento organizzato dal Comitato per il NO al referendum sulle modifiche costituzionali e dalle sezioni ANPI del Municipio 9 di Milano.
Qualcuno si è mai chiesto cosa hanno in comune gli attuali governo italiano e libico?
Ebbene si tratta di fatto di due governi fantoccio imposti “formalmente” dall’alto da “poteri forti”, senza mai essere stati legittimati direttamente da alcuna elezione popolare.
Trattandosi in Italia già del terzo governo del genere (dopo Monti e Letta), la cosa diventa estremamente “sospetta”, soprattutto dopo la sentenza sull’anticostituzionalità della legge elettorale che ha composto l’attuale Parlamento e con il governo del PD di Renzi succube dei poteri finanziari, che si è pure vergognosamente astenuto sulla condanna del nazismo alle Nazioni Unite (…).
Questa cosiddetta “riforma” divide il Paese, appesantisce l’iter legislativo, complica il bicameralismo anziché correggerlo, rafforza il governo a danno del Parlamento, svilisce la rappresentanza dei cittadini e la sovranità popolare, oltre a non far risparmiare.
Vota NO al referendum costituzionale di questo autunno: non è una questione di costi, è una questione di democrazia, non si tratta di schieramenti, si tratta di qualcosa che è di tutti!
La Costituzione si può modificare, ma non così con una rinnovata “legge truffa” del 1953!
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