Elezioni in corso in Russia per il rinnovo della Duma, la Camera bassa del Parlamento.
Quattrodici i partiti in lizza ma il risultato appare scontato: la vittoria andrà a Russia Unita, del presidente Vladimir Putin e del premier Dmitri Medvedev, che già domina l’assemblea.
450 i deputati che dovranno essere eletti, metà con il sistema proporzionale, metà con il sistema maggioritario.
Assieme a Russia Unita entreranno con tutta probabilità in Parlamento i tre partiti tradizionali che siedono alla Duma: il Partito Comunista della Federazione Russa di Gennadij Zjuganov, in netto calo di consensi, il partito Liberal-Democratico guidato da Vladimir Žirinovskij e Russia Giusta di Sergey Mironov. Tutti e tre, seppure con lievi differenze, sostengono la politica del Cremlino.
Per tutti gli altri partiti, come L’Altra Russia guidato di Mikhail Kasyanov, le possibilità di essere rappresentati alla Duma sono pressoché nulle.
Risultato scontato, dunque, ma sarà interessante quantificare il calo dei consensi per Putin e il livello dell’astensionismo. Sulla scelta degli aventi diritto al voto peserà la politica estera del Cremlino che, con l’annessione della Crimea, ha modificato le relazioni internazionali. Ma a condizionare i russi sarà anche la crisi economica, non ancora superata, dovuta al deprezzamento del petrolio e alla conseguente svalutazione del rublo.